Come è nata l'idea di questo progetto?
Il progetto nasce dalla volontà di approfondire il mio rapporto con la città di Roma, sia come residente che come progettista. Nato e cresciuto a Roma, mi sono spesso interrogato sul carattere permanente della città capitolina e sul suo peculiare modo di cambiare forma.
Come ti sei avvicinato al mondo dell'arte?
Frequentando il design contemporaneo ho avuto modo di conoscere una comunità che si occupa dell'abitare in senso più ampio, usando la progettualità per interrogare il presente ed aprire dialoghi sul futuro.
Essere artista oggi: difficoltà e opportunità secondo il tuo punto di vista.
Operare nel mondo della cultura ha da sempre comportato delle sfide, siano esse economiche e/o sociali. Credo di essere in una posizione privilegiata, potendo portare avanti la mia pratica artistica in autonomia. La più grande opportunità oggi sta forse nella condivisione di tale percorso con altri come me, che fino ad una generazione fa non avrebbero potuto accedere a tale mondo. Nella speranza che in futuro il fare cultura sia sempre più accessibile.
Studi e passioni, cosa ispira il tuo fare arte?
Mi interessa il contemporaneo e il rapporto che, come residenti urbani, abbiamo con il nostro territorio; il modo in cui interroghiamo lo spazio che ci circonda e come gli altri intorno a noi interagiscono con la città.
Cosa pensi di iniziative come questa del Bando Sala Santa Rita?
Credo sia fondamentale incentivare la cultura, allocando e facendo uso di tutte le risorse a nostra disposizione. La scelta di riaprire Sala Santa Rita sotto la guida dell’Azienda Speciale Palaexpo, penso guardi sicuramente in quella direzione.
Opportunità per giovani artisti in Italia ci sono?
Se le si chiama opportunità, sì. Se le si chiama lavoro salariato, meno.